Selvaggia Lucarelli | Intervista | Le Vite degli Altri | Sabrina Ferilli. Selvaggia Lucarelli«Quando hai visto ballare la De Sio hai visto tutto, quindi mi tocca cercare visioni oltre il consueto per avere ancora il piacere della scoperta. L’Uzbekistan mi pareva una giusta risposta alla sua rumba». Le vacanze sono per Selvaggia Lucarelli una missione. Le più stressanti, le meno scontate, le meno confortevoli le fa indiscutibilmente lei. Sarà per questo che a settembre è più agguerrita che mai. Siti Per Trovare Crack Di Giochi Preziosi ShoppkingsE sarà sempre per questo che abbiamo pensato di fare una chiacchierata proprio all’inizio della stagione. Chè, si sa, qualche amico in più fa sempre comodo. Siti Per Trovare Crack Di Giochi Preziosi Shoppkings-E ti fa partire con il piede giusto! Ho capito che vuoi fare l’intellettuale e visitare posti alternativi d’estate… ma per il bene del prossimo e dei tuoi ‘obiettivi’ della nuova stagione, l’anno prossimo vieni in Puglia o vattene a Capri…(ride, nd. DM) La verità è che io sono stata pure a Ibiza e alle Maldive, mica vado solo in posti alternativi. Che poi parliamoci chiaramente, da un punto di vista antropologico Formentera o Gallipoli ad Agosto offrono scorci di umanità primitiva che la Tasmania si sogna, per cui non snobbo neppure le mete più kitsch. Semplicemente il mondo è grande e vorrei vederlo tutto. Raccontami i 9 piccoli infami della tua estate. Catalogna. Catalogna, voto tra tensioni. File nonostante i divieti, la polizia.Catalogna, è battaglia nei seggi: la polizia carica, molti feriti. Il decimo lo conosciamo ed è il tassista…1. Tutti quelli che si sono taggati al mare a dorso di un fenicottero rosa. Mio figlio pre adolescente in vacanza col padre che risponde dopo due giorni ai miei messaggi. La parrucchiera che mi ha bruciato i capelli con una piastra del periodo pre- bellico. Il tizio che in Uzbekistan voleva dividere una corsa in taxi da 1 euro. La tizia che mi ha rubato gli occhiali in India. Diletta Leotta e le sue foto in costume che fanno venire voglia di nutrirsi di radici e bacche per sei mesi. ![]() Quelli che hanno preferito il libro di De Silva al mio. Quelli che hanno preferito il libro della Ciabatti al mio. Quelli che hanno preferito le 8 montagne ai 1. Ma come vi permettete, dico io. Proprio vero che la cultura in Italia non ha più alcun valore. Cosa c’è dietro alla tua ironia? La mia ironia nasce da buone letture (Benni), dalla frequentazione di alcuni fidanzati comici che mi hanno imposto il cabaret per anni (vedi Max Giusti, che mi portava a vedere tutti gli spettacoli dei suoi colleghi, per anni) e da un’attitudine naturale al cazzeggio.In più, avrei la tendenza a drammatizzare tutto, quindi l’ironia spegne gli incendi, ristabilisce le priorità, mi aiuta a mettere le giuste distanze tra me e il melodramma.Normalmente l’ironia attecchisce in terreni poco allegri…L’ironia attecchisce dove c’è sensibilità. Sony Playstation 3 Software Free Download . Se hai delle corde sensibili e vigili sai guardare le cose da più punti di osservazione. Per la sezione Scritto da te, in cui ospito mail, sfoghi, racconti, condivisioni di madri e padri, è arrivata questa mail, lunga e amaramente simpatica. Selvaggia Lucarelli a DM: in TV farei subito «Le Vite degli Altri». In passato un sacco di cazzate e brutta televisione perchè pensavo di non meritare di meglio. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità "sono da considerare sostanze stupefacenti tutte quelle sostanze di origine vegetale o sintetica che agendo sul. Qualche anno fa ero stata mollata, era una domenica di maggio caldissima, ero sola a casa e pure in tutta Milano. Piangevo e non sapevo cosa fare per calmarmi. Ho cercato i fiori di Bach in farmacia, sono tornata e mi sono seduta al tavolo della cucina infilandomi tutti i contagocce in bocca.A un certo punto ho provato a guardare la scena dall’esterno, ho visto una 3.Ikea davanti al frigo con un’unica calamita attaccata sopra, quella di Viserbella, e m’è venuto da ridere. . Ecco. Chi sono io?Quella che piangeva o quella che rideva?Entrambe, per cui mi ritengo una donna allegra salvo complicazioni. Per cosa hai riso l’ultima volta? Ho rivisto Leon dopo 2. Ha guardato Lorenzo e gli ha detto: “mi sei mancato, scemo!”. Io ho subito fatto: “e io?”. Lui, subito: “Tu no. Le madri con questa storia che ci hanno partorito sono sopravvalutate”. Poi si è messo a ridere e mi sono messa a ridere pure io. Spero che l’adolescenza duri qualcosa di meno del governo Berlusconi perché ho bisogno di riavere indietro il mio vecchio figlio, quello che a 1. Pensi di essere una brava madre? Quando qualcosa da figli non è andato, quando da figlio hai avvertito delle mancanze, si hanno due strade, da genitori: la compensazione o la reiterazione. Io agisco per compensazione, do a Leon quello che a me è mancato. Non è detto che sia la cosa più giusta, perché tendo talvolta a dare poche regole, a concedergli tanto sul piano materiale, a non fare troppe storie quando sbaglia, però preferisco rischiare di concedergli troppo che di fargli ricordare un’infanzia infelice. Per esempio non gli riempio la vita di cose da fare, di corsi, di lezioni, di sport. Gli lascio il tempo per annoiarsi e raccogliere le idee, lascio la competizione fuori di casa e dalla sua vita. Voglio che si ricordi di questa fase della sua vita come di un periodo facile, felice, molle. Non so se sono una buona madre, ma sono una che non si fa continuamente questa domanda prima di andare a dormire e forse è un buon indizio. E a te cosa è mancato? In casa l’armonia. Ho vissuto nel conflitto. E l’affetto quello fisico, avvolgente. Quello che protegge. Nessuno mi ha mai detto: “ci penso io”. Me la sono sempre cavata da me. Naturalmente questo mi ha resa la persona combattiva e indipendente che sono, ma ci sarei voluta arrivare attraverso una strada più comoda. Fuori mi è mancato a lungo un uomo con cui ci fosse una complicità profonda, che mi somigliasse e allo stesso tempo limasse alcuni spigoli. ![]() Che mi regalasse la fiducia nel mondo maschile. L’ho incontrato a 4. Sono quelle classiche situazioni che ti fanno essere una bomba a livello professionale e una frana a livello sentimentale…In realtà io sono stata a lungo una frana in tutto. Invidio molto quelle persone che sono centrate fin da giovani, che sono sagge da subito, che a 2. Io non ho capito nulla di me fino almeno ai 3. Ho fatto un sacco di cazzate, ho fatto brutta TV perché pensavo di non meritare di meglio, ho scritto molte scemenze perché ero rigida e talvolta inutilmente arruffapopoli, ho avuto amici imbarazzanti, ho avuto fidanzati con cui oggi non prenderei neppure un caffè. Per almeno due/tre anni non mi sono goduta la crescita di Leon quanto avrei voluto. Mi ci è voluto un forte lutto sentimentale per buttare nel cesso tutto quello che ero e in cui mi specchiavo e riscrivere tutto. Il mio primo romanzo è stato il frutto di quella svolta. Tre mesi di solitudine, la rielaborazione del dolore, la rinascita. Oggi mi vergogno di molte cose che ho fatto e detto, non sono ancora quello che vorrei, ma mi piaccio un po’ di più. Mi inviterei a cena, se fossi un uomo. Prima ero da una botta (in testa) e via. Si dice che una persona sia la somma di tutte le persone che ha incontrato nel suo cammino…Io mi sento più la sottrazione. Non ho mai avuto modelli di riferimento. Ma molti di non riferimento. So chi non voglio essere. Chi? Da piccola guardavo mia mamma così dipendente da mio papà, senza neppure la patente, coi sui sogni e i suoi talenti sacrificati dalla paura di osare e pensavo che io invece mi sarei presa tutto. Oggi, in particolare, non voglio essere quei colleghi cerchiobottisti che pur di tenersi il loro posticino caldo non hanno neppure più le palle per scrivere un pezzo critico verso qualcuno o qualcosa e allora consegnano il tesserino di giornalista a un fantasmagorico “popolo del web”. La rete dice, bufera social, il web protesta… ma chi cazzo se ne frega di quello che dice la rete, dimmi quello che pensi tu, se sei ancora un giornalista e non il megafono dei minchioni. Quando racconti queste cose della tua famiglia pensi al fatto che loro possano leggerle? Cosa credi che pensino? Mia madre e mio padre vivono in un loro microcosmo in cui entra solo qualche quotidiano, non hanno neanche un computer. Sono contenta che ignorino quello che io scrivo di me e quello che si scrive di me sulla rete, credo che in caso contrario mio padre non sarebbe arrivato a compiere 8. E io che pensavo che volessi farci un libro sulla tua famiglia…Lo farò, perché la storia della mia famiglia è una storia per me incredibile. C’è tutto dentro. Le donne forti, le donne schiacciate dai tempi e dall’indole, gli uomini padroni, gli uomini assenti, gli uomini meravigliosi, i sogni abortiti, riscatti inaspettati, tanti errori inconsapevoli, un’educazione per alcuni versi salvifica e per altri catastrofica. Però non è ancora il momento. Avrò molto da scrivere in vecchiaia, quando sarò troppo anziana per reggere una discussione con i concorrenti di Ballando e dovrò stare a casa e prendermi un gatto. Non credi che scrivendolo prima, quando sono tutti in vita, potrebbe essere un bell’argomento su cui confrontarsi? Avrebbe avuto senso forse anni fa, adesso i miei sono troppo fragili. Non ha senso chiedere spiegazioni quando i tuoi hanno 8.
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